Se cerchiamo sul vocabolario la definizione di Felicità troviamo :" Stato d’animo di chi è sereno, non turbato da dolori o preoccupazioni e gode di questo suo stato".
Io penso che la felicità essendo un sentimento così ampio sia molto soggettiva, e dipende da una miriade di fattori. Il concetto di felicità per un bambino ovviamente è diverso rispetto ad una persona più adulta, così com' è diverso per una persona che vive una vita agiata rispetto ad una costretta a vivere una vita di stenti. E via dicendo.
Crescendo anche io ho notato in prima persona un cambiamento nel mio mondo di concepire il concetto di felicità. Se da piccola infatti poteva donarmi gioia un giocattolo tanto desiderato o una semplice gita al parco, adesso attribuisco sicuramente maggior valore, più che ad un bene materiale, ad un qualcosa di molto più profondo e significativo . Anche un semplice sorriso o un abbraccio da parte di coloro che amo hanno infatti il grande potere di donarmi una gioia immensa capace di rischiarare anche le giornate più buie.
Nel corso di questa lettura ci ritroveremo davanti ad una delle pagine più buie della nostra storia, ovvero la Seconda guerra mondiale ed il Nazismo. L'autrice però vuole mostrarci un punto di vista diverso. Sappiamo ovviamente ciò che ha dovuto subire la popolazione ebrea per colpa di Hitler e della sua sete di potere, ed abbiamo di conseguenza sempre considerato tutti i tedeschi, senza distinzione, colpevoli. La verità è che, accanto a coloro che hanno seguito il regime ad occhi chiusi credendo fermamente nei suoi ideali, c'erano anche migliaia di tedeschi innocenti che lo hanno fermamente respinto o che per paura, seppur sbagliando, hanno semplicemente abbassato la testa senza mai appoggiarlo.
Tra queste famiglia vi è anche quella del piccolo Heinrich, protagonista e narratore di questa storia, che sulla sua pelle ha visto i risultati di una guerra immotivata che ha portato al declino del suo amato Paese oltre che alla morte di milioni di innocenti.
Immaginate cosa deve essere stato per un bambino ritrovarsi di punto in bianco in Guerra senza neanche riuscirne a capire le reali motivazioni. E come ovviamente la sua percezione di felicità è andata via via mutando. Difficile pensare a qualcosa che possa recarci gioia quando di fronte a te vedi soltanto morte e distruzione.
Prima dello scoppio della Guerra c'erano tante cose che rendevano felice Heinrich, giocare con i suoi fratellini, passare l'estate al mare, gli amati attrezzi con cui si dilettava a costruire radio e oggetti di ogni sorta ma soprattutto sognare di diventare un giorno pilota di aerei. Con l'avvento della Guerra ogni cosa cambió per lui e per la sua famiglia, specialmente dopo che la Gestapo portò via suo padre. Anche dopo la fine del conflitto la situazione non mutó. Una volta infatti occupata la Germania dai Sovietici per i tedeschi, considerati tutti ugualmente traditori, inzió un nuovo periodo nero. La Germania era stata quasi completamente rasa al suolo dei bombardamenti, e quando i sovietici iniziarono a deportare tanti innocenti nei loro lager, molte famiglie fuggirono verso quelle poche città rimaste ancora in piedi alla ricerca di un posto più sicuro in cui poter vivere.
I bambini come Heinrich si ritrovarono quindi a dover crescere in fretta e a scontrarsi con la dura realtà. Il tempo per i giochi e la spensieratezza finì. A quell'epoca anche la felicità infatti divenne un lusso, un miraggio. Quando giorno dopo giorno sei costretto a vivere nella paura ed il tuo unico pensiero è quello di riuscire a sopravvivere o di riuscire a trovare anche un tozzo di pane per poter sfamare la tua famiglia, allora si comprende come ogni altro sentimento passi in secondo piano. Avendo perso tutto, l'unica cosa che spinse Heinrich e la sua famiglia ad andare avanti e a sopportare queste infinite sofferenze, fu la speranza di potersi ricongiungere all' amato padre, la speranza in un cambiamento, la speranza di potersi lasciare alle spalle il passato per poter ritrovare pace e gioia in un futuro diverso.
"La guerra di H" è una storia toccante e struggente che ti colpisce nel profondo, e che alla fine arricchirà il tuo bagaglio personale.
Questo è un romanzo che mi sento davvero di consigliare a tutti. Non bisogna infatti dimenticare ciò che purtroppo è stato fatto in passato ma imparare dagli sbagli commessi così da evitare di commetterli nuovamente in futuro.
Nessun commento:
Posta un commento