In questa mia tappa del BlogTour vi parlerò di Bettina la protagonista femminile, un personaggio che ho amato profondamente.
Bettina è una ragazza tedesca proveniente da una famiglia molto all'antica, rigida e di mentalità chiusa. La sua infanzia quindi non è stata molto felice. Il suo temperamento così vivace e liberale non è mai stato compreso ma anzi ampiamente disprezzato, in quanto non considerato consono ad una ragazza perbene, sia dalla madre che dal fratello maggiore Albrecht, una persona crudele e cattiva, fedele al regime nazista.
L'unica valvola di sfogo per Bettina è l'arte. Bettina ha un grande talento per la pittura e per questo frequenta il Bauhaus di Dessau, una delle più famose scuole d'arte e design tedesche. Con i suoi quadri vorrebbe riuscire a scuotere le coscienze e a lasciare una sua impronta, un messaggio importante e duraturo. Sarà durante una festa del Bauhaus che farà la conoscenza di Max, una ragazzo ebreo di origine austriaca che studia architettura. Tra i due sarà un vero colpo di fulmine, e dal loro primo incontro le loro strade non si separeranno più. Ma la loro storia purtroppo verrà ostacolata. A causa del Nazismo e delle sue leggi, a Bettina e Max non è consentito sposarsi, quindi i due giovani saranno costretti a portare avanti una relazione clandestina, cercando di attirare l'attenzione il meno possibile. Quando la situazione in Germania inizia a precipitate per Max e Bettina l'unica scelta sensata da prendere è quella di lasciare il Paese e di cercare rifugio all'estero. In attesa di poter racimolare i soldi ed i documenti falsi per partire i due giovani saranno costretti a trasferirsi ad Allach, dove Max troverà lavoro in una nota fabbrica di porcellane del Reich mentre Bettina, seppur a malincuore, pur di mantenere salve le apparenze dovrà tornare proprio dalla famiglia da cui era fuggita tanti anni prima.
Ma il destino a volte è davvero crudele, perché proprio il giorno previsto per la loro fuga, Max viene catturato dalle SS ed imprigionato nel campo di lavoro forzato di Dachau. Per quanto le probabilità di ritrovarsi siano poche, Bettina non ha alcuna intenzione di arrendersi perché in cuor suo sa che un giorno riuscirà a riabbracciare il grande amore della sua vita.
Penso che il personaggio di Bettina sia sinonimo di forza, di coraggio e di determinazione. Nella sua vita sarà costretta ad affrontare molti ostacoli ma anche nei momenti di maggior sconforto riuscirà sempre a rialzarsi e a trovare la forza di combattere. La potranno anche piegare ma nessuno riuscirà mai a spezzarla. Tanti saranno i compromessi ed i bocconi amari che dovrà ingoiare. Ad esempio per proteggere la sua vita e quella della sua bambina, Bettina finirà col sposare una persona che rappresenta tutto ciò che più odia al mondo, e a vestire i panni della devota e perfetta moglie hitleriana. Fingersi un'altra persona e reprimere la sua indole per lei è un gesto di poca importanza, perché se così facendo riuscirà a raggiungere i suoi veri scopi allora ne sarà valsa la pena.
Non avendo molte armi in suo potere, riuscirà a battere e sferrare un duro colpo contro i nazisti grazie alla sua arte. Sì perché, per lei sarà una passeggiata riuscire a farsi apprezzare con le sue opere dalle alte sfere naziste, i quali ignorano però i suoi reali intenti. Bettina infatti ritraendo nei suoi dipinti, che apparentemente rappresentano la gloria e la superiorità della razza ariana, la figura di Max, un ebreo per l'appunto, intende semplicemente sbeffeggiarli apertamente dimostrandone la loro stupidità.
Una delle altre cose che mi hanno colpita di questa figura è che, nonostante i tanti dolori patiti e gravi perdite subite che inevitabilmente l'hanno segnata, Bettina ha cercato di proteggere sua figlia da un'amara verità e dalla crudeltà umana, scegliendo di portare da sola ma con grande dignità il suo pesante fardello.
"Il Fabbricante di porcellane" è un romanzo commovente e struggente che mi ha toccato nel profondo, arricchendo il mio bagaglio personale. Non posso che consigliarne quindi a tutti la lettura.
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