giovedì 14 maggio 2020

Recensione "Lo scrittore solitario" di Nicola Ianuale (COLLABORAZIONE)

Ciao a tutti amici Readers, oggi vi propongo la recensione di "Lo scrittore solitario" scritto da Nicola Ianuale, che mi ha gentilmente omaggiato una copia. Buona Lettura!


TITOLO : Lo scrittore solitario
AUTORE: Nicola Ianuale
GENERE: Narrativa
DATA DI USCITA: 29/12/2019


Lo scrittore solitario è la storia di Daniele Serpico, detto “Dan”, diciassettenne malato d’apatia, e di William Esposito, talentuoso scrittore emergente, le cui esperienze sono legate da un fil rouge più forte di quanto essi immaginano. Il primo incontra il secondo in una fase anarchica della sua vita, in cui la consapevolezza dell’incoerenza e della falsità che lo circondano lo hanno reso insensibile e privo di qualsivoglia vitalità. Arrancando nella tediante routine quotidiana, Daniele fa la conoscenza di William prima sugli scaffali di una libreria, acquistando quello che la critica ha definito il romanzo del nuovo Fitzgerald, e poi nella via del Passo Vecchio, la strada in cui abita, carica di esoterici e misteriosi fascini celati. Muovendosi in un’atmosfera pirandelliana dal retrogusto kafkiano, le vite di William e Dan navigano in parallelo su acque all’apparenza cristalline ma, in realtà, salmastre, scortate da un caleidoscopico carosello di personaggi secondari ambigui, saccenti e contraddittori. Scavando a fondo nell’eterno dualismo tra vincenti e perdenti, William percorrerà la via della perseveranza, inseguendo un antico obiettivo, e Dan andrà alla ricerca dei pezzi mancanti per ricomporre l’enorme e metaforico mosaico della criptica vita di William, chiave di volta per comprendere meglio sé stesso.


Dan è un ragazzo di 17 anni, un aspirante scrittore, che deluso dalla società che lo circonda, ha perso ogni stimolo lasciando che l'apatia prendesse il sopravvento. Tutto in lui cambia quando un giorno conosce William Esposito, scrittore di grande successo e suo grande idolo, con il quale nascerà un grande feeling. Sarà proprio questa nuova amicizia che porterà Dan a rivalutare tutto e a spingerlo a ritrovare un barlume di speranza nel futuro.

In questo romanzo viene descritto uno spaccato della società moderna, fondata sulla continua esigenza di risultare perfetti a gli occhi di chi ci circonda. Si tratta di una società che ha perso le sue radici e i valori che contano veramente, all'interno della quale chi non si omologa finisce di conseguenza per diventare un emarginato. Il protagonista principale è Dan, colui che tramite le sue esperienze e le sue riflessioni, ricopre il ruolo di narratore. Dan è uno dei personaggi in cui mi sono immedesimata di più, e penso che sia anche quello che più è cresciuto nel corso della narrazione. Dan infatti, nonostante sia sicuro delle proprie convinzioni, riesce a comunque trarre insegnamento dagli errori commessi dall'amico e mentore William, così da poter mettere finalmente un punto col suo passato, e da qui iniziare a porre le basi per costruire un nuovo e più propositivo futuro.
Con William invece non sono riuscita proprio a trovare un affinità, è infatti un personaggio che ho trovato a volte un pó ambiguo e altalenante. Nel corso della storia vediamo come lui abbia lottato e lavorato, riuscendo a diventare un famoso ed invidiato scrittore, pur di dimostrare la sua superiorità a tutti coloro che in passato lo avevano denigrato considerandolo un "perdente". Nonostante abbia raggiunto il suo scopo non riesce però a considerarsi soddisfatto e a chiudere completamente col suo passato, lasciando così che la rabbia e il rancore per troppo tempo tenuti nascosti finiscano col divorarlo. 
Nel complesso ho trovato questo romanzo ben scritto, nonostante ci siano alcuni punti che ho trovato un pó lenti e ripetitivi. Penso che date le tematiche trattate questa lettura possa essere molto apprezzata dalle nuove generazioni.



A presto con una nuova recensione 📚






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