Buon pomeriggio amici Readers, oggi vi propongo la recensione di " La nave sepolta" scritto da John Preston ed edito da Salani. Da questo romanzo storico è stato tratto l'omonimo film disponibile dal 29 Gennaio sulla piattaforma Netflix. Ringrazio la Casa Editrice per avermi gentilmente fornito una copia digitale. in Buona Lettura 📖
TITOLO : La nave sepolta
AUTORE : John Preston
CASA EDITRICE : Salani
GENERE : Romanzo storico
PAGINE : 272
DATA DI USCITA : 1 Aprile 2021
◇ TRAMA ◇
Inghilterra, estate 1939. Quando Edith Pretty, affascinata dalle
leggende locali che parlano di un tesoro vichingo sepolto nella sua terra,
decide di contattare l'archeologo autodidatta Basil Brown, non sa che sta per
dare inizio a una delle più straordinarie avventure archeologiche del
Novecento. Presto gli scavi riveleranno il gigantesco scheletro di
un'antichissima nave funeraria appartenuta a un sovrano anglosassone, che
richiamerà l'interesse degli accademici più blasonati. Uniti dalla passione per
l'archeologia e da un sentimento delicato e profondo che li lega l'uno
all'altra, Basil e Edith lotteranno per proteggere la loro scoperta. Ma la
Seconda guerra mondiale incombe e gli scavi si trasformeranno in una corsa
contro il tempo, soprattutto quando dalla terra emerge qualcosa di ancor più
stupefacente... Basato su fatti realmente accaduti, "La nave sepolta"
è un romanzo in cui l'amore e la passione assumono aspetti tutt'altro che
scontati e che, toccando il significato più profondo del matrimonio, del rapporto
tra genitori e figli, della ricerca dell'identità personale, riesce a farci
riflettere sul significato dell'essere umani e di condividere la Storia e, in
ultima analisi, il dono stesso della vita.
Nella primavera del 1939,
Edith Pretty convinta che sotto i numerosi tumuli presenti nella sua immensa
proprietà, Sutton Hoo House, possa trovarsi sepolto un antico tesoro, ingaggia
il signor Basil Brown, dipendente del museo di Ipswich per iniziare i lavori di
scavo. Dopo alcune settimane di infruttuoso lavoro sembra ormai chiaro a tutti
che purtroppo questi scavi non porteranno mai al risultato tanto sperato. Ma
proprio qualche giorno prima dell’interruzione di lavori, spinto da uno strano
istinto, il signor Brown prenderà la decisione di tentare con un ultimo scavo.
Tale decisione porterà ad un esito davvero inaspettato. Nel corso dei lavori di
scavo verrà ritrovata una antica nave funeraria , le cui misteriose origini
verranno portate alla luce solo grazie al ritrovamento di ulteriori reperti, il cui valore sia storico che economico sarà
davvero difficile da quantificare. Ma quando tale notizia diventerà di dominio
pubblico, inizierà una vera e propria disputa tra la signora Pretty e i vari
musei coinvolti, i quali proveranno a tutti i costi ad appropriarsi del merito
di tali rinvenimenti.
Questa sarà una delle più
importanti e rivoluzionarie scoperte archeologiche del novecento destinata a
lasciare un segno indelebile nei secoli.
Dovete sapere che sin da
quando ero piccola ho sempre amato la storia, tanto che fantasticavo di
diventare da grande una famosa archeologa, sempre a caccia di nuovi tesori da
scoprire. Ovviamente poi crescendo mi sono ritrovata a fare tutt’altro per
lavoro, ma questa mia passione è rimasta sempre viva in me. Quando per caso mi
sono imbattuta nella trama di questo romanzo, ho capito subito che questo libro
avrebbe fatto proprio al caso mio, quindi non ci ho pensato neanche per un
secondo e sono subito corsa a leggerlo.
Sin dalla prima pagina
questa straordinaria storia è riuscita ad accendere la mia curiosità. Grazie
alla scelta dell’autore di strutturare questo romanzo sottoforma di diario /resoconto
personale, sono riuscita ad immergermi completamente nella lettura, sentendomi
veramente parte integrante di essa e non
una semplice lettrice. Ho avuto quasi la sensazione di essere proprio a Sutton
Hoo , insieme ai vari protagonisti e di partecipare attivamente agli scavi. E’
stato come se ogni loro piccola scoperta, anche il più piccolo passo avanti, fosse
una vittoria anche per me.
Nel corso della narrazione
si avvicendano i punti di vista di tre dei principali protagonisti, senza il
cui importante contribuito forse non si sarebbe mai giunti alla scoperta di
questo tesoro.
Prima fra tutti Edith
Pretty , la proprietaria della tenuta di Sutton Hoo. Edith sta passando un
periodo non facile della sua vita. Non si è ancora ripresa della prematura
morte dell’amato marito, ed in più teme di poter perdere il suo unico figlio,
con cui sente di non riuscire ad avere più un dialogo, e che giorno dopo giorno
si sta isolando sempre di più. Edith e il marito avevano in comune una grande passione per l’archeologia, ed entrambi
erano convinti che proprio sulla loro proprietà potesse trovarsi un tesoro
sepolto. Sarà proprio il desiderio di poter esaudire l’ultimo grande sogno del
marito, a spingere Edith ad ingaggiare Basil Brown per dare inizio ai lavori di
scavo. Edith è una donna molto tenace e forte, ma piuttosto fragile. Nonostante
la possibilità di un ritrovamento fosse davvero esigua, Edith non ha mai
mollato, e la sua perseveranza infine è stata premiata. Il suo è stato un
personaggio cruciale nella storia, l’unica cosa che mi è un po’ dispiaciuta è che
una volta che la notizia del ritrovamento della nave si è sparsa, facendo
giungere sul posto da ogni dove frotte di musei, con l’unico intento di
accaparrarsi il merito della scoperta, Edith non ha saputo tenergli testa, ma
soprattutto ha permesso che terze persone prendessero decisioni al suo posto
senza neanche interpellarla.
Poi abbiamo Basil Brown, l’esperto
dei lavori giunto per primo a Sutton Hoo, colui che di fatto ha scoperto la
nave funeraria. Basil è un uomo un po’ rude e chiuso, tutto dedito al lavoro.
Nonostante non abbia un vera preparazione, Basil ha un’esperienza del settore
che in pochi possono vantare, conosce infatti la terra come le sue tasche. La
sua è una passione che gli è stata tramandata da generazioni. Basil ama così
tanto il suo lavoro, che non lo fa per un qualche tornaconto economico o per il
prestigio, ma soltanto per pura passione. Quando arriverà da Cambridge il Prof.
Phillips per prendere in mano le redini dei lavori, nonostante venga retrocesso
al semplice ruolo di lavorante, deciderà comunque di rimanere e di continuare a
dare il suo contributo. E’ un peccato che, nonostante il suo importante apporto,
non gli sia mai stata riconosciuta la paternità di tale ritrovamento, e che il
suo nome col passare del tempo sia finito nel dimenticatoio.
Ed infine Peggy Priscott, una giovane studiosa
di archeologia giunta a Sutton Hoo insieme al marito e alla squadra diretta dal
Prof. Phillips di Cambridge. Peggy è una ragazza molto sveglia ed intelligente,
appassionata sin da piccola di storia e archeologia. Nonostante si sia appena
sposata con il suo collega Stuart, non si dimostra pienamente appagata da tale
unione. Quando quindi sia lei che il marito vengono contattati per raggiungere
il resto della loro squadra a Sutton Hoo, avrà l’occasione di sfuggire anche se
per poco dalla monotonia della loro luna di miele. Peggy è l’unica donna del
gruppo di scavi, e come tale non verrà spesso presa in considerazione. Lavorando
duramente cercherà in tutti i modi di dimostrare il suo valore e di emergere in
quel mondo prettamente maschilista, ma ogni suo sforzo sarà vano. Sarà lei a
ritrovare nel corso degli scavi un importante manufatto che si rivelerà cruciale, in quanto
sarà proprio grazie ad esso che si riuscirà a risalire alle antiche origini della
nave funeraria. Le uniche persone con le quali si sentirà a suo agio, e che la
faranno sentire davvero utile ed importante saranno, Edith Pretty, suo figlio
Robert, e il nipote Rory, con il quale stringerà un forte legame.
“La nave sepolta” è una
straordinaria storia senza tempo, che mi sento davvero di consigliare.
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